Un fiume oggi asciutto, una valle scavata nella roccia, un corridoio verde di faggi un tappeto di selci, un gorgheggiare di piccole sorgenti, uno scrigno da scoprire scendendo verso il mare. Un sentiero che scende delicato ma inesorabile, controcorrente, a ritroso nella storia geologica del Gargano per tuffarsi nel mare Adriatico passando attraverso la storia dell’uomo e delle sculture litiche in selce qui ritrovate, come quella dell’uomo con la bocca spalancata e la coppia di teste bifronti.